8 Segnali sul futuro del lavoro: #3 GENERARE CULTURA IN AZIENDA

Quali sono i trend del mercato del lavoro nel mondo? Quali sfide dobbiamo affrontare nei prossimi 20 anni e come possiamo prepararci in qualità di manager/ datori di lavoro/società di executive search? Abbiamo seguito l’intervento di Santiago Garcia, tra i fondatori del Future for Work Institute, osservatorio spagnolo sul futuro del lavoro e della gestione delle risorse umane. Ci ha fatto riflettere sui possibili scenari del mercato del lavoro nel corso dei prossimi decenni, scandagliando l’evoluzione in atto in ambito economico, tecnologico e sociale.

#3 GENERARE CULTURA IN AZIENDA: UN IMPEGNO E UNA RESPONSABILITA’ PER GLI HR!

“La cultura si mangia la strategia per colazione”. E’ con questa definizione attribuita a Peter Drucke, riferimento autorevole in materia di cultura organizzativa, che ci piace parlare oggi di “gerarchie” in azienda. Intendiamo ribadire, e non lo faremo mai abbastanza, l’importanza della cultura come fattore chiave per il successo di team e aziende. Siamo fermamente convinti che strategia e cultura dell’empowerment possano, e debbano, generare un nuovo modello di management e nuove forme di organizzazione del lavoro.

Agire una cultura dell’empowerment significa far sì che nuove tecnologie e nuovi processi servano per migliorare e potenziare (e quindi non sostituire) la capacità dei singoli di fornire il loro contributo in azienda. Significa imparare un nuovo modo di lavorare: pensare che ad esempio attraverso la raccolta e l’analisi di una grande quantità di dati possiamo migliorare la capacità di compiere rapidi aggiustamenti, percorrere la strada della sperimentazione senza timore di sbagliare, collaborare alimentando autostima e reciproca fiducia.

Fare strategia significa avere contezza che si fa la differenza quando si facilita un maggiore dialogo e una fattiva condivisione tra i lavoratori.
E’ necessario che le strutture organizzative prevedano una maggiore flessibilità strategica e operativa. Rivedere l’asse dei valori, per esempio. Ripensare alla distinzione tra capi e subordinati e attribuire al “potere” un significato inclusivo e ispiratore, che coinvolga i lavoratori tutti e che li orienti a una crescente autonomia e incisività.
Un modello organizzativo basato sull’empowerment promuove la partecipazione, la responsabilizzazione e la valorizzazione reciproca.
Parlare di empowerment significa parlare di cambiamento e non esiste cambiamento che funzioni se non si cambia il “way of working” delle persone.
Generare cultura, insomma. E’ questo un impegno che riguarda il mondo HR in primis, un processo laborioso da declinare consapevolmente tutti i giorni. E’ un modo di pensare e di essere.
E’ un’importante responsabilità!
E l’HR in azienda non è forse chiamato a fare proprio questo?

 

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